Settimo re di Roma. |
Superbo è colui che pensa di essere qualcuno ma non è.
Cosa diceva Socrate sull'ignoranza?
“È sapiente solo chi sa di non sapere, non chi s'illude di sapere e ignora così perfino la sua stessa ignoranza.
Similmente è superbo chi crede di essere più umile degli altri.
Socrate aveva un motto “gnoti sauton" conosci te stesso". E "conosci te stesso" vuole appunto dire: riconosci in primo luogo quello che sei e cioè un uomo, per cui un abisso ti separa dal divino!
Chi sa tutto non accetta di essere corretto e neppure disposto a riconoscere idee diverse dalle sue.
Se i ragionamenti logici li propone il discepolo e sono in contrasto con il pensiero del maestro, vieni in automatico considerato un infetto che va escluso dal gruppo. In sostanza, o ti conformi al dirigente altrimenti sei rigettato. I ragionamenti logici sono validi solo quelli dell'autorità conclamata. Questo modo di agire del potente che esclude il sottoposto che osa esprimersi, mentre lui si innalza sui senza voce, non è solo ignoranza ma pure superbia.
Anche mettere le proprie parole in bocca di Dio è superbia.
Lo fanno i falsi profeti, che in nome di Dio esprimono vendette contro i fautori delle umiliazioni da loro subite. Arrabbiati e desiderosi di punire il nemico, lanciano maledizioni e profezie che mai Dio ha pensato.
Tarquinio settimo Re di Roma fu definito superbo dopo che negò la sepoltura di Servio Tullio.
Simile a Tarquinio, è colui che nega una qualsiasi verità e viene considerato superbo.
Per esempio negare il pericolo di una costruzione abusiva costruita sulla pietra pomice della lava vulcanica, che col tempo si sgretola facendo crollare la casa, convinti che durerà per il tempo della propria vita rimanendo solida roccia è da superbi.
"Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà simile a un uomo saggio che costruì la sua casa sulla roccia". Matteo 7:24
Pure l'eccessiva sicurezza di sé è superbia.
Pensare che la nave fosse inaffondabile, pensiero poco lungimirante che avevano gli armatori e i comandanti dell'Andrea Doria, furono superbi perché non avevano considerato l'imprevedibile: la collisione.
Pure Genova fu chiamata : "La Superba" dal poeta Petrarca. Non nel senso della superbia, ma di fierezza.
Neppure Gesù fu superbo nella risposta che diede a sua madre chiamandola 'donna' rispondendo al suo cenno di fare qualcosa per il vino che era finito alle 'Nozze di Canaan'.
Probabilmente Maria era già a conoscenza che Gesù sapeva fare miracoli, Gesù nella riservatezza della loro casa avrà provato a esercitarsi proprio con quel tipo di miracolo. Ciò che sembra abbia irritato un pò Gesù fu che Maria con le sue parole dette davanti a tutti, lo ha sorpreso e condizionato a reagire, consapevole che facendo il miracolo avrebbe svelato il suo segreto, pertanto la sua reazione non fu superbia ma riservatezza e sorpresa, ma per l'amore verso sua madre, che con le sue parole ha suscitato curiosità nei commensali vicino a loro, fu disposto a mettersi in gioco e a rivelarsi, così fece il suo primo miracolo pubblico:
"A un certo punto mancò il vino, e sua madre gli disse: “Non hanno vino”. Gesù però le rispose: “E questo come ci riguarda, donna? Il mio tempo non è ancora venuto”. Sua madre disse a quelli che servivano: “Fate tutto quello che vi dice..."" Giovanni 2:4
L'elasticità è l'accondiscendenza di Gesù lo fa grande e col suo grande amore rispettò sua madre e glorificò suo padre Geova.
Saper riconoscere le intenzioni per cui uno reagisce in un cero modo e attribuirgli buoni motivi, non è superbia.
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